Da sempre l’uomo utilizza e si ciba di ciò che la Terra gli dona, dalle verdure, ai frutti fino agli animali. Tuttavia, con il passare del tempo l’uomo ha iniziato a sfruttare intensamente tutte queste risorse: pensiamo ai numerosi alberi abbattuti, allo sfruttamento del suolo e alla pesca eccessiva.
Tutto questo però provoca cambiamenti senza precedenti nei paesaggi, negli ecosistemi e nell’ambiente, perciò è molto importante conoscere come possiamo aiutare l’ambiente, sia da piccoli che da grandi.
Spiegare cos’è lo sfruttamento intensivo delle risorse ittiche e come possiamo fare la differenza con la pesca sostenibile non è facile, ma non impossibile. Far conoscere e insegnare a rispettare questa risorsa è una vera sfida, nonché una speranza di vita. Per questo, oggi vi proponiamo una guida sulla pesca sostenibile spiegata ai bambini (e ai più grandi).
L’importanza dell’acqua e del mare
Oceani, mari, laghi, fiumi, ghiacciai: la Terra viene anche chiamata Pianeta Azzurro perché è in gran parte ricoperta di acqua, vitale per la sopravvivenza di tutti gli organismi viventi.
Perciò, prima di parlare della pesca sostenibile, dobbiamo capire l’importanza dell’acqua e del mare e di come l’uomo possa distruggere con le sue azioni gli habitat di tantissime specie che fanno parte del Pianeta Azzurro, ossia la casa di diversi pesci, molluschi, crostacei, ma anche rettili, uccelli e mammiferi marini.
È importante capire come le azioni dell’uomo non solo possono fare del male agli animali, ma dalla salute degli oceani dipende strettamente anche quella del resto del pianeta e dell’uomo. Il mare, infatti, ha un ruolo centrale nell’equilibrio dell’ecosistema, che riguarda anche la nostra salute e il nostro benessere: gli oceani rappresentano l’origine della vita, sono fonte di cibo, producono ossigeno, regolano il clima e ospitano una ricca biodiversità.
Un’attività didattica sulla pesca sostenibile spiegata ai bambini può iniziare proprio da queste domande: “Dove si trova l’acqua?”, “Quali animali vivono nell’acqua?”, “Secondo voi sul pianeta Terra c’è più acqua salata o dolce?”, preparando un cartellone che illustri le risposte, con parole e disegni.
Per affrontare meglio questi concetti, possiamo servirci di una filastrocca di Gianni Rodari:
La voce del mare nella conchiglia
ascolta il bambino e si meraviglia.
“Pronto? Ti aspetto” il mare dice
“Ho navi e isole per farti felice”.
Vorrebbe rispondere il bimbo al mare:
“Prepara i pesci, verrò a pescare…!”.
Ma non è certo di parlar bene
la lingua dei pesci e delle sirene.
Ma, cosa succede se si pesca eccessivamente e senza seguire delle regole?
Minacce per il mare: la pesca eccessiva
La pesca fin dall’antichità ha permesso all’uomo di cibarsi di un alimento ricco di calcio, fosforo e iodio, ma anche di vitamina A, vitamine del gruppo B e vitamina D. Proprio per questo, bisogna stare attenti a non sfruttare in maniera sbagliata le risorse ittiche, e a far sì che le nostre riserve di pesce possano riprodursi mantenendo un equilibrio tra le varie specie.
Quando non si riesce a mantenere questa stabilità, parliamo di pesca eccessiva: una delle minacce più gravi per la sostenibilità del nostro mare e di tutte le specie.
Oltre alla pesca eccessiva, altre pratiche di approvvigionamento non sostenibili, come la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, ma anche la distruzione di habitat critici, stanno mettendo a dura prova il mare e il nostro pianeta.
Il problema dello sfruttamento intensivo delle risorse ittiche non colpisce soltanto le specie di interesse commerciale, ma anche tutte quelle che vengono catturate accidentalmente da attrezzi da pesca poco selettivi, come quelli a strascico, cioè che vengono trainati a contatto con il fondo marino. Oltre a essere poco selettivi, questi strumenti distruggono gli habitat e causano la morte di molte specie che non sono in realtà oggetto di pesca.
Ecco allora che viene in aiuto la pesca sostenibile!
La pesca sostenibile spiegata ai bambini in maniera semplice
La parola sostenibilità deriva dal latino sustinere e significa sostenere, difendere, favorire, conservare e prendersi cura. L’obiettivo è proprio quello di prenderci cura del nostro pianeta e di chi ci vive.
La pesca sostenibile è, infatti, un tipo di pesca che:
- lascia in mare abbastanza pesci – la pesca non dovrebbe superare una certa soglia, in modo tale che la quantità di pesce che resta in acqua sia sufficiente a garantire la sopravvivenza della specie marina;
- minimizza il più possibile il proprio impatto sull’ecosistema – l’habitat marino deve rimanere sano, evitando l’inquinamento;
- viene gestita dalle aziende in modo responsabile e nel rispetto delle leggi vigenti – garantendo, ad esempio, l’osservanza delle aree e stagioni di pesca.
Introducendo pratiche innovative nonché seguendo le indicazioni di enti certificatori o di enti che da sempre si occupano di sostenibilità, si può raggiungere l’obiettivo di rispettare gli habitat marini e, più in generale, la Terra.
La sostenibilità è la filosofia di Aqua De Mâ. All’interno delle gabbie dei nostri impianti in mare aperto la corrente si comporta come un tapis roulant. I pesci nuotano continuamente, sono muscolarmente più tonici e più magri rispetto ai pesci che crescono negli allevamenti tradizionali, posti sotto costa, e vivono con meno stress. L’acqua pulita e incontaminata fa il resto. Il pesce vive meglio, secondo un ciclo più vicino a quello naturale. Le analisi delle acque, effettuate periodicamente da organismi terzi, certificano il rispetto dell’ambiente e la qualità ambientale dei nostri allevamenti.
Come possiamo contribuire a rendere la pesca sostenibile?
Tutti noi possiamo contribuire a questo cambiamento positivo e a proteggere l’oceano, per esempio:
- lasciando pulita la spiaggia oppure raccogliendo i rifiuti che troviamo;
- rispettando tutti gli animali e le piante che vivono nel mare e negli oceani, evitando di disturbare e portare a casa conchiglie, piccoli coralli e gusci di paguro;
- risparmiando e riducendo l’inquinamento idrico, per esempio chiudendo il rubinetto dell’acqua quando ci laviamo i denti;
- riutilizzando e riciclando ogni volta che è possibile;
- imparando il più possibile.
Anche in questo caso, potremmo preparare un cartellone che illustri tutte le azioni possibili che possiamo svolgere per aiutare il mare, a partire dai gesti più piccoli.
Possiamo perciò concludere la nostra guida con la filastrocca “I giardini del mare” di Mario Pucci:
Chi li ha visti i giardini del mare
dove ogni cosa un gioiello pare?
In una luce di seta verdina
un popolo cammina
assorto, silenzioso,
ospite d’un mondo prezioso.
C’è un prato d’alghe: lentamente oscilla;
rupe muscosa scintilla:
fra i rami di corolla
guizzano pesci vestiti di giallo,
sogliole d’argento…
E le seppie dal passo sonnolento
vanno con le lamprede
in cerca di facili prede;
dagli antri dove dormon le sirene
escon le murene
e la medusa che danzando sciacqua
la veste color d’acqua…
Nella luce di seta verdina
così un popolo vive e cammina:
assorto, silenzioso,
ospite d’un mondo prezioso.
Più in fondo è il regno del nero
e vi alberga il mistero.