FAQ

I nostri consumatori sono sempre più attenti alla qualità del pesce che portano in tavola e alla sostenibilità dei metodi di allevamento. In questa sezione del nostro sito trovate le FAQ (Frequently Asked Questions), ovvero le domande che ci vengono poste con maggior frequenza. Se le risposte che trovate qua non dovessero soddisfare la vostra curiosità, consultate il resto del sito o inviateci una mail a info@aquadema.it: vi risponderemo nel più breve tempo.
 
Perché le orate e i branzini di Aqua De Mâ sono così pregiati?
Per l’elevata qualità delle acque di allevamento, lontane da possibili fonti di inquinamento e con un forte ricambio naturale, garantito dall’intenso idrodinamismo del sito di allevamento off-shore. L’ampio spazio che i pesci hanno a disposizione garantisce una qualità della vita del tutto simile a quella dei pesci del mare aperto. Orate e branzini crescono bene e in salute come in condizioni naturali.
Quante persone lavorano per l’impianto?
L’impianto ha 20 dipendenti fissi, ai quali si aggiungono i lavoratori di tutta la filiera, dalla manutenzione fino alla distribuzione, con un indotto di circa altre 20 persone. La possibilità di ampliare la nostra attività porterebbe la creazione di nuovi posti di lavoro e valore aggiunto per il territorio.
Quanto pesce produce l’impianto?
Complessivamente l’impianto produce circa 420 tonnellate all’anno, di cui 250 tonnellate di orate e 170 di branzini.
L’acquacoltura sostituirà la pesca tradizionale?
Dagli anni 80/90’ il settore d’allevamento ittico segna un trend di costante crescita.
Si stima che tra il 2010 e il 2050 la pesca tradizionale subirà una diminuzione del 10%, al contrario l’acquacoltura seguirà una tendenza di crescita lineare. Le stime prevedono una crescita lineare dell’acquacoltura del 6,5% annuo; entro il 2030 la produzione ittica mondiale raggiungerà le 201 milioni di tonnellate, con una crescita del 18% rispetto al livello attuale.
Come vengono alimentati i pesci allevati nell’impianto?
L’alimentazione dell’allevamento è bilanciata tra farine di pesce e vegetali, ricche di proteine, grassi e sali minerali, le quali offrono un ottimo valore nutrizionale per i pesci. Le quantità da erogare sono calcolate due volte alla settimana in base a caratteristiche specifiche come tipologia di biomassa presente, taglia di ogni lotto e temperatura del mare. Le dosi calcolate sono quotidianamente verificate dagli addetti in funzione del comportamento dei pesci in gabbia.
Vengono utilizzate farine animali nell’alimentazione?
Aqua De Mâ non utilizza farine di animali terrestri in quanto riteniamo che possa peggiorare la qualità organolettica delle carni e preferiamo integrare con farine vegetali di sapore neutro nonostante questa scelta per noi sia più costosa.
Quanto pesce selvatico è necessario per produrre pesce allevato?
Attualmente l’intero settore dell’acquacoltura utilizza circa 10 milioni di tonnellate di pesci selvatici per produrre 30 milioni di tonnellate di pesci allevati.
Vengono utilizzati antibiotici nell’alimentazione?
No. L’elevata qualità delle acque, il forte idrodinamismo legato al sito off-shore e la possibilità di mantenere una bassa intensità di allevamento limitano i rischi di malattie, quindi possiamo allevare senza trattamenti antibiotici o disinfettanti nel mangime.
Vengono utilizzati antibiotici quando i pesci si ammalano?
L’impiego di farmaci in acquacoltura, usati solo se strettamente necessari, è subordinato al rispetto di regole ben precise. Qualora i pesci si dovessero ammalare, è previsto un periodo di sospensione tra il trattamento e la pesca per assicurare che il farmaco non sia presente nella carne al momento del consumo.
l pesce allevato è più sicuro di quello pescato?
Rispetto al pescato il pesce allevato è costantemente soggetto a controlli e analisi di tipo chimico e microbiologico effettuate da laboratori accreditati.
Risulta avere una presenza più bassa di mercurio rispetto a quello selvatico ed è indenne dal parassita marino Anisakis.
La rintracciabilità del prodotto è garantita dall’identificazione di ogni partita in ingresso con un lotto univoco che rimarrà inalterato fino alla commercializzazione e a cui verranno associati, durante la crescita, i lotti del mangime che viene via via erogato.
Conosciamo la sua storia dalla nascita fino all’ acquisto.
Inoltre, il pesce allevato risulta avere una presenza più bassa di mercurio rispetto a quello selvatico, grazie al fatto che la farina di pesce proviene da zone di mare incontaminate (Sud America) ed è comunque controllata prima della preparazione dell’alimento.
I pesci soffrono in allevamento?
L’acquacoltura come quella sviluppata da Aqua De Mâ non produce stress ai pesci. È possibile misurare lo stress attraverso parametri morfologici di campioni di fegato, analizzando enzimi e biomarcatori. I campioni prelevati nella nostra produzione hanno evidenziato in tutti gli esemplari l’assenza di stress.
Quali sono i vantaggi dell’acquacoltura per l’economia e l’ambiente?
L‘acquacoltura ha un impatto infinitesimale rispetto all’attività di allevamento a ‘’terra’’. Sono ridotti i consumi di mangime, i consumi di acqua dolce, e la produzione di CO2.
L’impianto di Aqua De Mâ è compatibile con l’ambiente marino?
Il nostro è un impianto a elevata compatibilità ambientale, riconosciuto da numerosi enti come ecologicamente sostenibile e garante della piena sicurezza alimentare del prodotto come dimostrato in 20 anni da analisi effettuate da enti locali e nazionali.
L’attività dell’impianto influenza la qualità delle acque?
Dall’analisi compiute ogni tre mesi dall’Agenzia regionale per l’ambiente della Liguria emerge che dopo 20 anni di attività dell’impianto non sono aumentati gli inquinanti di alcun tipo. Al contrario l’area beneficia dell’alimentazione fornita alle gabbie incrementando la fauna in prossimità dell’allevamento.
L’impianto di Aqua De Mâ è troppo vicino alla costa?
L’impianto è posizionato a 1,5 km dalla costa e le gabbie restano sommerse per una media di 100 giorni all’anno. In venti anni d’attività non hanno interferito con la vocazione turistica dell’area, come dimostrano le numerosissime esperienze di impianti analoghi su suolo nazionale e internazionale.
L’attività di acquacoltura danneggia la pesca tradizionale?
L’impianto attira pesci e difatti spesso i pescatori svolgono la loro attività nei pressi delle nostre gabbie. La collocazione lontano dalla costa (1,5 km) non interferisce poi con le procedure di movimento delle barche nel rispetto di tutte le norme.
L’attività di acquacoltura ha ripercussioni sul fondale marino?
Monitoraggi periodici hanno dimostrato come in 20 anni di attività non siano stati riscontrati effetti negativi sull’ambiente circostante e sui sedimenti marini. Al contrario il fondale è più ricco di quello circostante tanto che molti pescatori calano le reti intorno all’impianto.