I droni acquatici, detti anche marini o subacquei, stanno rivoluzionando sempre più vari settori, dalla fotografia fino alle applicazioni più all’avanguardia in ambito acquatico.
Questi dispositivi, studiati per esplorare, monitorare e raccogliere dati offrono tanti vantaggi, rendendo possibile la raccolta di dati difficilmente recuperabili, poiché situati in aree difficili da raggiungere per l’uomo, come fondali marini o corsi d’acqua remoti.
Se prima non si manifestava la necessità di utilizzare tali strumenti, al giorno d’oggi invece sono divenuti fondamentali per professionisti e ricercatori.
Scopriamo insieme a cosa serve il drone acquatico e come sta cambiando l’approccio all’esplorazione e alla protezione degli ambienti acquatici.
Le origini dei droni acquatici
I droni acquatici, per un lungo periodo, sono stati utilizzati per operazioni di dragaggio nei fondali marini. Solo nel 1973, a seguito del salvataggio della vita di due piloti nella posa dei cavi telefonici sul fondale, hanno iniziato a riscuotere successo. L’evento, infatti, scatenò interesse nei confronti della nuova tecnologia, spingendo a sviluppare dispositivi sempre più tecnologici per scopi scientifici legati allo studio dei fondali.
Non solo, la data decisiva che li mise particolarmente in evidenza fu il 1° settembre 1985, quando una missione segreta, inizialmente destinata al recupero di due sottomarini nucleari americani, portò alla scoperta del relitto del Titanic.
Da quel momento in poi, questo strumento conobbe tempi d’oro, arrivando fino ai giorni nostri con apparecchiature sempre più all’avanguardia impiegate maggiormente in applicazioni civili piuttosto che in quelle militari.
Cosa sono i droni acquatici?
I droni acquatici, quindi, sono uno strumento in grado di controllare e monitorare le acque, anche in profondità. Ma è necessario distinguere tra droni sottomarini o di superficie che, come suggerisce lo stesso nome, possono essere immersi o navigare sulla superficie lavorando autonomamente o grazie a un pilota da remoto.
La particolarità di raccogliere dati estremamente precisi sulla qualità delle acque, eseguire rilievi batimetrici e creare immagini 3D dei fondali marini, offrendo una panoramica generale di ciò che avviene in profondità, è una scoperta incredibile!
Le applicazioni del drone acquatico
L’applicazione di queste apparecchiature è sempre più diffusa per diversi motivi. Le principali aree di utilizzo sono, in genere, legate alla ricerca scientifica e alle operazioni industriali e di sicurezza.
Ecco a cosa servono principalmente:
Monitoraggio e protezione degli ecosistemi marini
I droni subacquei sono utili per studiare e proteggere gli ecosistemi marini e fluviali: la loro capacità di raccogliere dati sulla temperatura dell’acqua, sulla salinità, sulla presenza di sostanze inquinanti e sulla biodiversità è una garanzia per mantenere condizioni ambientali ottimali.
I dispositivi sono in grado di rilevare l’innalzamento del livello del mare, l’acidificazione degli oceani e il cambiamento delle correnti marine.
Operazioni di recupero e ispezioni
I droni ricoprono un ruolo importante poiché il loro utilizzo è particolarmente diffuso per ispezionare infrastrutture sottomarine come ponti, cavi, piattaforme petrolifere e gasdotti. Tale monitoraggio permette agli operatori umani di non esporsi a rischi e condizioni di estrema pericolosità.
Non solo, i droni acquatici sono impiegati anche per operazioni di recupero, come il salvataggio di oggetti o veicoli affondati.
Ricerca scientifica e archeologia subacquea
Questi strumenti vengono utilizzati anche per condurre ricerche, raccogliere campioni e sedimenti e studiare la fauna marina. La loro capacità di eseguire scansioni batimetriche e ottenere immagini ad alta precisione consente di analizzare il fondale oceanico in modo preciso.
Inoltre, i droni acquatici vengono spesso utilizzati nell’archeologia subacquea, permettendo di esplorare relitti storici e siti sommersi senza doversi necessariamente immergere in acqua.
Pesca e acquacoltura
Anche il settore della pesca e dell’acquacoltura, in cui si inserisce anche Aqua De Mâ, fa ampio uso di queste apparecchiature per monitorare le popolazioni ittiche, gestire le risorse marine e degli allevamenti ittici. In questo modo, i droni possono monitorare la salute dei pesci in allevamento e analizzare la qualità dell’acqua scovando potenziali malattie che potrebbero danneggiare gli stock.
Sicurezza e salvataggio
Le operazioni di salvataggio in mare o nei fiumi possono avvenire con l’aiuto dei droni acquatici in grado di rilevare persone disperse grazie ai sensori di imaging termico o acustico.
I vantaggi dei droni acquatici
I droni acquatici offrono svariati vantaggi rispetto alle tecniche di monitoraggio e ispezione subacquea. Tra i principali benefici troviamo:
- accessibilità e sicurezza: i droni riducono il rischio per gli operatori umani;
- efficienza: le operazioni che richiedevano tempi lunghi e costosi, come le ispezioni subacquee, possono essere eseguite in modo molto più rapido e preciso grazie all’automazione e alla possibilità di raccogliere dati in tempo reale;
- flessibilità: a seconda del modello, i droni acquatici possono essere utilizzati sia per le operazioni subacquee che per il monitoraggio della superficie.
Il futuro dei droni acquatici
Con la rapida e continua evoluzione delle tecnologie, il drone acquatico dimostra di possedere un potenziale importante per il futuro. Con il tempo, questi strumenti diventeranno sempre più autonomi, con una maggiore capacità di raccolta dati e batterie con una durata più lunga. Inoltre, l’integrazione con l’intelligenza artificiale potrebbe permettere ai droni di analizzare autonomamente i dati raccolti e prendere decisioni in tempo reale.
I droni acquatici stanno trasformando il modo di esplorare, monitorare e proteggere gli ambienti acquatici. Dalla ricerca scientifica alla protezione degli ecosistemi, fino alle operazioni industriali e di salvataggio, la loro versatilità e precisione li rendono strumenti indispensabili per affrontare le sfide del nostro tempo.