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Che ami usare per le orate?

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Le acque del Mar Mediterraneo sono ricche di pesci per la gioia di ogni pescatore, ma probabilmente il più ambito e anche il più difficile da acchiappare è l’orata.

Vi siete mai chiesti che ami usare per le orate?

La pesca dell’orata

La pesca dell’orata è impegnativa a causa della forza che il pesce impiega per liberarsi una volta attaccato all’amo e soprattutto perché questo pesce ha diverse serie di denti piatti, che rendono il suo apparato boccale decisamente duro e quindi difficile da trapassare con l’amo.

A tal proposito in molti hanno ribattezzato le grosse orate con il nome di schiaccianoci, appunto per la potenza del loro palato che rende facile frantumare anche le prede più dure di cui vanno ghiotte, come le cozze e i granchi.

A sottolineare questo fatto e a rendere ancora più difficoltosa la pesca dell’orata è la sua abitudine di schiacciare l’esca prima di ingerirla e questo fa sì che il pescatore cominci prima del dovuto la ferrata.

Noi di Aqua conosciamo bene le abitudini e le caratteristiche di questo pesce. Alleviamo orate e branzini con una tecnica che ha rivoluzionato l’allevamento ittico in Italia e nel Golfo del Tigullio. Qui, il nostro impianto di maricoltura off-shore rappresenta un esempio di allevamento sostenibile, capace di produrre orate e branzini nel pieno rispetto dell’ambiente, con qualità e gusto eccellenti.

Se state per uscire in mare, ma non sapete che ami usare per le orate, siete nel posto giusto.

Che ami usare

Come per la pesca di ogni pesce, anche per l’orata bisogna avere l’equipaggiamento adatto e non si può praticare la pesca in mare così allo sbaraglio.

Niente deve essere lasciato al caso e quindi portatevi dietro la canna da pesca più adatta, la vostra esca migliore e date la giusta importanza anche alla scelta dell’amo.

Ma se siete degli esperti questo lo sapete già. E dovreste sapere anche che oltre all’attrezzatura, per portarvi a casa il bottino dovete scegliere bene lo spot da cui lanciare il vostro amo.

Per esempio se volete pescare dalla spiaggia potreste avvicinarvi alle zone di bianco e nero, ovvero quelle aree caratterizzate da un fondale in cui gli scogli piatti ricoperti di alghe si alternano a tratti sabbiosi ricchi di vermi e granchi di cui l’orata si nutre.

Ma ora concentriamoci su che ami usare per le orate.

Vista la fisiologia dell’apparato boccale dell’orata che abbiamo descritto prima e le sue abitudini, la scelta dell’amo dovrebbe ricadere essenzialmente su due opzioni:

  • l’amo ferrante, appuntito e dalla forma classica entra facilmente nella carne, ma quando si recupera, la lenza deve essere lasciata in tensione perché l’amo in questione è facilmente slamabile. Inoltre se usato con pesci come grosse orate che combattono con forza durante la trazione, l’amo può rompersi soprattutto se non è penetrato bene nell’apparato boccale;
  • l’amo auto-ferrante, dalla classica forma a G, è così chiamato perché i movimenti del pesce facilitano la ferrata dell’amo, cioè fanno sì che l’amo si posizioni perfettamente e si evita così la rottura.

Come abbiamo visto, quando vi trovate a dover recuperare la lenza con attaccate delle grosse orate il problema maggiore con cui potreste dover fare i conti è la rottura dell’amo.

Un amo duro in lega di carbonio è il più consigliato, perché ha una punta fatta con affilatura chimica anziché meccanica e quindi lacera più facilmente la carne, ma se messo in tensione si spezza con facilità.

Un amo duttile al contrario può deformarsi senza rompersi, ma avendo una punta meno affilata ha maggiori difficoltà a penetrare l’apparato boccale.

Quando si sceglie che ami usare per le orate bisogna considerare anche la loro grandezza.

Un amo troppo piccolo difficilmente farà abboccare l’orata.

Bisogna quindi puntare su un amo robusto e abbastanza grande, così da poter supportare un’esca più voluminosa che attirerà pesci più grossi e sopporterà una lotta più intensa.

Tecniche di pesca

Una volta deciso che ami usare per le orate, dovete tenere presente anche il tipo di tecnica che volete utilizzare.

Di solito le più sfruttate nella pesca dell’orata sono la pesca a spinning, oppure la pesca a fondo, come il surf casting e il beach ledgering.

Per la pesca a spinning avrete bisogno delle esche artificiali di diversi materiali come legno o metallo.

Con questa tecnica l’esca simula i movimenti di pesci più piccoli, cosicché i pesci predatori come le orate che vogliamo catturare saranno attirati più facilmente.

Il surf casting è una pratica utilizzata per pescare l’orata dalla spiaggia. Letteralmente significa lancio sull’onda, perché l’esca deve essere lanciata molto lontano ad una distanza di almeno 100 metri dalla battigia.

Questa disciplina sfrutta il movimento delle maree; poiché nel Mar Mediterraneo esse non sono abbastanza forti, i veri professionisti di surf casting attendono il mare mosso, che provoca delle forti mareggiate.

In questa maniera si creano delle turbolenze sottacquee che smuovono il fondale riempiendo la zona di microrganismi, granchi e anellidi, ovvero il cibo preferito dei pesci grufolatori come l’orata. A tal proposito sarete agevolati se come esche userete i vermi di Rimini oppure delle sardine.

Dovendo pescare con il mare mosso quindi, avrete bisogno di una canna resistente e dovrete abbinare l’amo ad una zavorra, che possa regolarne gli spostamenti seguendo i movimenti delle onde.

Al contrario, per il beach ledgering è necessario che il mare sia completamente calmo, poiché per pescare dalla spiaggia in questo caso si deve fare un lancio corto di soli 40-60 metri.

Per abboccare all’amo

Per tornare a casa vincitori dalla pesca dell’orata è necessario pensare anche alle abitudini del pesce che vorremmo catturare.

Oltre alla sua fisionomia e a come si muove in acqua, dobbiamo sapere anche di cosa si nutre.

Avere l’esca giusta quindi, può fare davvero la differenza.

L’esca migliore per la pesca a fondo è senz’altro il granchio, di cui come dicevamo prima l’orata ne è ghiotta.

Il modo più semplice per innescarlo è privarlo delle ultime zampe posteriori, infilare l’amo prima da un lato e farlo uscire dall’altro: in questo modo è improbabile che l’amo si sfili dalla vostra esca.

L’ideale sarebbe utilizzare un granchio ancora vivo, ma nel caso in cui fosse appena morto può essere calato insieme ad un piombino.

Altre esche dure che possono essere utilizzate per la pesca in mare sono le cozze, i murici e i cannolicchi: grazie alla dentatura piatta di cui l’orata è dotata, essa riesce a frantumare la corazza di questi molluschi.

Per cui se volete puntare alle grosse orate è meglio fare un innesco che include anche i gusci.

Una valida alternativa sono gli anellidi.

Il bibi è da scegliere nel surf casting e quindi quando c’è mare mosso. Se si sceglie un verme di dimensioni non troppo lunghe, allora l’esca è da innescare intera così da attirare grosse orate.

I vermi di Rimini vengono utilizzati per la pesca dalle scogliere. Questo verme può raggiungere i tre metri di lunghezza, quindi per innescarlo è necessario tagliarlo a pezzi.

Un verme molto versatile è l’americano, perché può essere sfruttato sia dalla scogliera che dalla spiaggia e in ogni condizione di mare.

L’arenicola è il verme che si utilizza soprattutto quando il mare è calmo e quindi con il beach ledgering.

Bisogna avere cura nella sua conservazione: sopporta temperature abbastanza fredde, ma in estate è meglio consumarla entro tre giorni, infine l’innesco deve essere fatto tagliando a pezzi il verme partendo dalla coda.

La pesca dell’orata in genere avviene nelle ore notturne fino alle prime luci del nuovo giorno, poiché è in questo frangente che il pesce esce a nutrirsi avvicinandosi ai moli e alla riva.

Ora non dovreste avere più nessun dubbio su che ami usare per le orate e quali esche possono aiutarvi a portare a casa un bel bottino.