La maricoltura è molto più della semplice coltivazione del mare: è un volano di innovazione, sostenibilità e crescita economica. Noi di Aqua De Mâ siamo stati una delle prime società a sviluppare la maricoltura off-shore e siamo tuttora una delle poche in Italia.
Analizziamo i dati del settore, i vantaggi e le criticità.
Maricoltura: cosa è?
La maricoltura è una branca dell’acquacoltura che sfrutta l’ambiente marino per allevare organismi acquatici (pesci, molluschi, alghe) in gabbie galleggianti offshore o in impianti costieri. Un esempio è l’allevamento di pesci o ostriche in mare aperto o zone costiera. Richiede studi dettagliati sulla batimetria, correnti, altezza delle onde e impatto ambientale. I costi degli impianti e operativi sono elevati, soprattutto se posizionati in mare aperto.
I numeri della maricoltura italiana
La maricoltura italiana nel 2023 ha superato le 18.000 tonnellate di produzione ittica, con un valore lordo di oltre 150 milioni di euro.
Il fatturato del comparto itticoltura è oltre 400 milioni di euro nel 2023, con circa 800 siti produttivi in Italia, collocati per il 60 % nel Nord, 15 % al Centro e 25 % al Sud.
L’Italia è primo consumatore mondiale di spigole e orate, ma solo circa il 20% di queste proviene dagli allevamenti nazionali, il restante 80% viene importato. Il settore, nonostante si distingua per l’alta qualità e la sostenibilità delle sue produzioni, si trova ad affrontare sfide difficili, quali il cambiamento climatico e le complicazioni burocratiche. Infatti, il paese vanta oltre 8.000 km di coste, ma dispone solo di circa 21 concessioni offshore per impianti di maricoltura, un numero insufficiente a sostenere una crescita rilevante del comparto.
Questi dati delineano un settore che, pur consolidato e strategico, non è ancora pienamente sfruttato: la produzione è stabile, ma limitata dalle infrastrutture e da un quadro normativo che fatica a tenere il passo con le potenzialità della “blue economy”.
Gli Stati Generali hanno ribadito la necessità di regole certe, investimenti in ricerca, formazione e concessioni per rilanciare il settore.
I vantaggi della maricoltura
- Sostenibilità ambientale. Gli impianti offshore beneficiano di correnti e onde che favoriscono il ricambio dell’acqua, riducono l’accumulo di rifiuti e mantengono fondali sani.
- Qualità e benessere animale. I pesci da maricoltura sono considerati di qualità superiore rispetto ai pesci allevati in vasche o stagni e offrono maggiori opzioni di specie. Ad esempio, le orate e i branzini allevati da Aqua De Mâ in mare aperto sono più tonici, magri, crescono bene e in salute come in condizioni naturali.
- Economia circolare e Blue Economy. L’allevamento in mare è un esempio di economia circolare che rafforza la Blue Economy. Il settore ittico genera un valore diretto di 5,5 miliardi di euro e crea oltre 1 milione di posti di lavoro.
- Sicurezza e tracciabilità. L’allevamento controllato in mare aperto permette una filiera corta e certificata, con analisi periodiche su acque e ambiente da parte di laboratori terzi. Il pesce allevato risulta avere una presenza più bassa di mercurio rispetto a quello selvatico.
Aqua De Mâ: un esempio virtuoso di maricoltura italiana
Con i suoi impianti di maricoltura off-shore nel Golfo del Tigullio (Liguria) e di Orosei (Sardegna), Aqua De Mâ è un esempio positivo della capacità di unire le necessità della produzione con il rispetto dell’ambiente.
Il nostro è un impianto a elevata compatibilità ambientale, riconosciuto da numerosi enti come ecologicamente sostenibile e garante della piena sicurezza alimentare del prodotto come dimostrato in 20 anni da analisi effettuate da enti locali e nazionali.
Complessivamente produciamo circa 420 tonnellate all’anno, di cui 250 tonnellate di orate e 170 di branzini. Siamo stati uno dei primi esempi di maricoltura in Italia ed è una dimostrazione eccellente di come il settore possa evolversi verso una produzione responsabile, sostenibile e di alta qualità.