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Come pescare le orate

come pescare le orate

L’orata (Sparus aurata) è un pesce osseo di mare e di acque salmastre, della famiglia Sparidae. Il suo nome deriva dalla tipica linea dorata situata fra gli occhi. È presente in tutto il Mediterraneo e nell’Atlantico orientale, ed è un pesce prettamente costiero (vive tra i 5 e i 150 metri dalla costa). Si insidia nei fondali sia duri che sabbiosi, e solitamente conduce una vita solitaria o a piccoli gruppi. È una specie eurialina, dunque può abitare in lagune ed estuari, sopporta le variazioni di salsedine ma è molto sensibile alle basse temperature.

Il profilo della testa è convesso, la mandibola è leggermente inferiore alla mascella. Il corpo è ovale, la lunghezza massima è di 70 centimetri e può raggiungere un peso di circa 10 chili. La maggior parte di esse subisce l’inversione sessuale all’età di due anni, e la riproduzione avviene tra ottobre e dicembre. L’alimentazione (in natura) consiste prevalentemente di molluschi e crostacei.

La regina dei pesci magri

L’orata è considerata la regina dei pesci magri insieme alla spigola, alle acciughe, al merluzzo, al rombo e al luccio. È una ricchissima fonte di proteine e per quanto riguarda l’apporto di colesterolo, è ridotto: per questo motivo è un alimento consigliatissimo nelle diete ipocaloriche e per chi soffre di diabete e obesità.

L’orata è un pesce pregiato e una fonte ottimale di sali minerali come fosforo, calcio, ferro e vitamine del gruppo B. Il consumo dell’orata è raccomandato per bambini e adolescenti in crescita, per prevenire l’arteriosclerosi negli anziani, per una rapida guarigione dei convalescenti e per coloro che soffrono di patologie al fegato.

Ma prima delle tecniche di pesca, un avvertimento: la pesca all’orata non è così semplice come si crede: questo perché sono pesci sfuggenti e difficilmente ingoiano subito l’esca. Nel caso in cui si accorgono dell’amo e della tensione, a volte scelgono di non abboccare. Il loro carattere è diffidente ed è per questo che è necessaria un’adeguata preparazione!

Le esche migliori per le orate

Per pescare l’orata conviene usare il granchio e/o la sardina. Alcuni usano quest’ultima persino congelata, perché si presenta più morbida rispetto a quelle al naturale: questo è importante per invogliare il pesce ad abboccare.

Come innescare la sardina per la pesca all’orata? Bisogna togliere la testa della sardina e inserire l’amo nel suo corpo, collocandolo nella parte più carnosa ed effettuando anche un nodo nella coda. L’orata quando mangia ha una presa molto forte, perciò bisogna fare attenzione: se non si prende nel momento giusto, potrebbe scapparci.

La lenza dev’essere molto resistente e sottile, capace di avere una buona tenuta ed essere invisibile al pesce. Per quanto riguarda, invece, le canne da pesca, si possono usare quelle di circa ¾ metri, con mulinelli robusti.

Pesca all’orata a fondo o dagli scogli

Generalmente la pesca all’orata è una pesca a fondo, e va eseguita con delle canne da surfcasting (per la spiaggia) o da beach-ledgering (per il porto). Per quanto riguarda la montatura, si può usare un minitrave di 30/35 centimetri, con una mini girella alla quale sarà collegato il terminale lungo più di 2 metri.

Gli ami devono assolutamente essere robusti, e dimensionati in base all’esca, perché l’orata ha durissime placche ossee in grado di aprire gli ami. Per quanto riguarda la pesca dagli scogli, le tecniche variano. Solitamente si pesca prevalentemente a mezz’acqua, non molto lontano dalla scogliera.

Come pescare le orate dalla spiaggia

In questo caso occorre usare esche diverse, in quanto quelle più tradizionali non vanno bene per essere lanciate troppo lontano. Bisogna inoltre tenere conto di cosa mangia l’orata in zona, e utilizzare dunque i bibi o i vermi di rimini o i coreani. Un’altra alternativa potrebbe essere il cannolicchio, ma bisogna fare molta attenzione a usare gli ami giusti.

Quando non abbiamo tempo per procurarci l’esca viva, potremmo pensare di utilizzare le esche artificiali, prediligendo quelle che imitano i gamberetti. Ulteriori consigli per la pesca in spiaggia sono:

  • fare attenzione al meteo;
  • usare un piombo fisso;
  • usare un segnalatore;
  • non riprendere subito la lenza, ma aspettare dopo la prima boccata e assicurarsi che l’orata abbia effettivamente preso l’amo.

Come pescare l’orata di notte

L’orata, durante questa fascia oraria, preferisce rimanere vicino ai porti e alle rive. Per questo motivo, il momento migliore per pescare è l’alba: con le prime luci il pesce va alla ricerca di cibo. Noi vi consigliamo di utilizzare esche in movimento, cercando di non fare rumori eccessivi che potrebbero allarmare i pesci. L’esca migliore è il bigattino o il gambero vivo.

Pescare le orate dalla barca

Se volete optare per una pesca dalla barca, vi consigliamo di andare nelle acque meno costiere, ad almeno 100/200 metri dalla riva. Gettate l’ancora e preparate le canne da pesca con il resto dell’attrezzatura. Esercitate poi una pesca a fondo, cercando di non perdere il pesce una volta abboccato. Pescare le orate dalla barca vi permetterà di adocchiare gli esemplari più grandi, che si trovano un po’ più a largo rispetto agli esemplari giovani.

La pesca all’orata con la cozza

La cozza, insieme al cannolicchio, è considerata come una delle migliori esche per la pesca all’orata. È un mollusco molto gustoso, che si trova proprio in quegli ambienti a metà tra sabbia e scogli, prediletti proprio dalle orate. Le cozze sono facilmente reperibili, e possono essere innestate sia intere che sgusciate e/o messe sotto sale (per renderle più resistenti al lancio).

… e se non avete voglia di pescare?

Niente paura: potete fare affidamento sull’orata dell’azienda Aqua, che utilizza un sistema di allevamento simile alle condizioni naturali di vita dei pesci selvatici. L’accrescimento degli animali non è forzato e rispetta il loro metabolismo: Aqua de Mà può vantare una produzione di pesce di alta qualità, garantendone la provenienza e la sicurezza.

Una ricetta semplice

Orata al forno con patate

  • Sbucciate le patate, lavatele e tagliatele a fette spesse circa mezzo centimetro;
  • adagiate le fette di patate in maniera ordinata in una teglia da forno e conditele con il sale, il pepe e l’aglio tritato;
  • cuocete le patate in forno a 180°C per mezz’ora. Nel frattempo squamate ed eviscerate l’orata, lavatela accuratamente. Praticate delle incisioni sul dorso dell’orata. Condite internamente il pesce con sale e pepe e un rametto di origano secco;
  • salate e pepate l’orata anche esternamente e mettetela sulle patate;
  • trasferito il pesce sulle patate, irroratelo con il vino bianco, poco olio extravergine e cuocete il tutto in forno a 180°C per 15 minuti (con una grattata di pepe);
  • sporzionate il pesce in tavola e servitelo con le patate. L’orata al forno è pronta per essere gustata!

I nostri consigli finali:

  • Come riconoscere un’orata fresca? Dalle squame, che devono risultare brillanti, dalle branchie rosso vivo e dagli occhi luccicanti;
  • squamate i pesci sotto un filo di acqua corrente: in questo modo le squame non schizzeranno ovunque!
  • con il mare mosso i pesci si avvicinano alle spiagge, mentre col mare calmo stazionano a buona distanza dalla riva;
  • per innescare una cozza intera, apritela con un coltellino sottile e appuntare l’amo nel mollusco. Chiudere il guscio utilizzando il filo elastico e romperlo delicatamente per creare un passaggio per il terminale (in modo da non rovinarlo).