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Diabete: quali pesci mangiare?

Pesce e diabete, dieta, acidi grassi

Il diabete è una malattia cronica causata da un eccesso di zuccheri nel sangue e dovuta ad un’alterata funzione dell’insulina, e rappresenta una delle principali cause di malattie cardiache, neuropatiche e renali.

In questi casi risulta fondamentale seguire una dieta sana ed equilibrata e la scelta dei cibi giusti. Parliamo di pesce e diabete: quali pesci mangiare, quali evitare e i benefici per l’organismo.

I benefici del pesce

Il pesce è un alimento salutare, fonte di proteine magre e altamente digeribili, che non deve mai mancare neanche nelle diete di persone con diabete perché:

  • Aiuta a ridurre i livelli di glucosio nel sangue, di colesterolo e a stabilizzare i livelli di insulina.
  • Protegge dall’aterosclerosi.
  • È ricco di acidi grassi polinsaturi, specialmente gli omega 3, utili per prevenire le malattie cardiovascolari (agiscono come degli antiossidanti).
  • Svolge un’azione protettiva nella prevenzione del diabete di tipo 2.
  • Il pesce contiene i fosfolipidi, grassi importanti per le funzioni nervose, sali minerali quali calcio, fosforo e iodio, vitamine A, B e D.

Secondo vari studi, gli acidi grassi saturi di origine animale contenuti ad esempio negli insaccati, nelle carni rosse e nei formaggi stagionati, aumentano il rischio di diabete di tipo 2, mentre gli acidi poli e monoinsaturi contenuti nel pesce e nei cibi di origine vegetale (ad esempio nell’olio d’oliva), riducono tale rischio. È dunque importante introdurre i grassi perché sono una fonte e riserva di energia, ma è meglio sostituire quelli saturi con quelli insaturi.

Tuttavia, è importante scegliere i pesci giusti, metodi di cottura salutari e la porzione adeguata per gestire il diabete in maniera efficace. È fondamentale seguire una dieta sana e varia, non esagerare nel consumo di nulla e nemmeno di pesce, e rivolgersi sempre al proprio medico e nutrizionista.

Una porzione di pesce adeguata dovrebbe essere di 100-150 grammi circa e la cottura ideale è alla griglia, al forno o al vapore.

Inoltre, è bene prestare attenzione alla qualità e provenienza del pesce, optare per allevamenti sostenibili come quelli di Aqua De Mâ, che alleva orate e branzini in mare aperto in condizioni simili a quelle di natura, garantendo prodotti sani e sicuri.

Pesce e diabete: aiuta a prevenirlo?

Abbiamo detto che le persone con diabete trovano nel pesce un prezioso alleato, utile per mantenere in buona salute i reni. Questo è emerso anche da uno studio condotto dai ricercatori del Medical Research Counsil Epidemiology Unit dell’Università di Cambridge. Su un campione di circa 22 mila volontari, di cui 517 con diabete di tipo 2, coloro che dichiaravano di consumare pesce più di una volta alla settimana risultavano avere un livello di macroalbumina inferiore rispetto a quelli che ne consumavano meno. La macroalbumina indica la presenza di una proteina del sangue, l’albumina, nelle urine, indicatore di un problema renale. Dunque, secondo questa ricerca, il pesce, grazie al suo alto contenuto proteico e nutrienti essenziali, è un alimento ideale per i soggetti con diabete.

I ricercatori suggeriscono comunque di fare una distinzione tra i pesci da inserire nell’alimentazione di un diabetico. Vediamo quali è meglio mangiare.

Pesce e diabete: quali pesci preferire e quali evitare

Alcuni pesci più di altri sono indicati per le persone che devono prestare attenzione al livello di zucchero nel sangue.

Quelli da ridurre sono i pesci particolarmente grassi come anguilla, salmone, sgombro, aringa, uova di pesce, i frutti di mare, molluschi, crostacei, anche se saltuariamente si possono introdurre perché più ricchi di acidi grassi omega 3.

Da evitare il pesce fritto e quello in salamoia, mentre quelli da preferire sono quelli magri:

  • il pesce bollito, in umido o al forno;
  • orata;
  • merluzzo;
  • cernia;
  • nasello;
  • sogliola;
  • trota;
  • palombo.

Il tonno è ricco di omega-3 e se fresco pare ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e migliorare la sensibilità all’insulina, mentre il consumo di pesce spada va moderato perché anche se è ricco di proteine magre e contiene pochi carboidrati e grassi saturi, può contenere elevate quantità di mercurio, metallo dannoso se ingerito in grandi quantità.

Normalmente si consiglia di consumare il pesce 2-3 volte alla settimana, ma come abbiamo visto è importante la scelta del pesce, il metodo di cottura e soprattutto seguire una dieta varia e personalizzata, su misura per ciascun individuo in base alle sue esigenze.