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Come pescare il branzino

come pescare il branzino

La spigola (o branzino) è una specie eurialina, vive anche nell’acqua salmastra di fiumi e lagune ed è quindi soggetta anche alla gestione della pesca in acque interne, delegata alle Regioni e alle Provincie.

Si tratta di un pesce che può raggiungere un metro di lunghezza e un peso di 10 kg. Il suo corpo è piuttosto affusolato, compresso sui lati, con la testa allungata e la bocca molto grande (con i denti molto piccoli e affilati). Le due pinne dorsali sono ben distinte: la prima è spinosa e triangolare, la seconda ha 1 raggio spinoso corto e 12-13 raggi inizialmente alti. La pinna caudale è robusta e incavata al centro.

Il colore del corpo è argenteo, e una macchia scura e piccola si trova sul margine superiore dell’opercolo, specie negli esemplari giovani. Alcuni presentano un colore grigio piombo lungo i fianchi e possono avere riflessi giallo-verdastri (in alcuni casi anche rossastri), soprattutto sulle pinne. Le differenze di colorazione sono, in genere, dovute ai diversi habitat.

Dove vive il branzino e di cosa si nutre?

In prossimità delle coste del mare, all’interno e fuori dai porti, intorno a scogliere artificiali o naturali, nelle lagune e nelle foci dei fiumi (che a volte risale per brevi tratti). Insomma, gli habitat come dicevamo sono diversi, ma la spigola viene definita la regina della pesca sottocosta. Andare a casaccio quindi non vi servirà molto (a meno che non vi venga in aiuto la fortuna…), considerando che bisognerebbe osservare anche la morfologia della costa su cui vogliamo catturarlo.

Il branzino è un pesce molto vorace e prevalentemente carnivoro: si nutre di piccoli gamberi, cefalopodi, anguille, ma anche di pesci morti. Di notte è particolarmente attivo, e se da giovane vive in branchi, da adulto tende a vivere solitario, riunendosi nuovamente in branchi nel periodo della riproduzione (che avviene nei primi tre mesi dell’anno).

Questo pesce costituisce una delle prede più ambite dai pescatori, poiché non è facile catturarlo e le sue carni sono pregiate e prelibate. Per catturarlo ci vogliono degli accorgimenti e… un pizzico di fortuna!

Quando catturare il branzino

La stagione invernale è quella più adatta per la pesca al branzino, perché è in questo periodo che, come dicevamo, avviene la sua riproduzione. Durante questi mesi, infatti, i branzini si inoltrano nel sottocosta e diventa più facile catturarli: è possibile insidiarli al traino a poche centinaia di metri dalla costa. Attenzione, però, anche alle condizioni meteorologiche e marine: i momenti più prolifici della giornata sono quelli in cui avviene il cambio di luce (ovvero alba e tramonto).

Le esche migliori:

  • Vivo
  • Cannolicchio
  • Occhio di canna
  • Verme coreano
  • Verme americano.

Le tecniche di pesca al branzino

Le tecniche di pesca al branzino sono diverse. Ecco come pescare il branzino usando 5 tecniche:

1. Il surfcasting è ideale da praticare dalla spiaggia, all’alba o al tramonto, in condizioni di mare mosso. La spigola tende ad avvicinarsi sottocosta quando è in cerca di cibo, perché dal fondale possono spuntare dei pasti prelibati (le sue prede si trovano in difficoltà a causa della forza del moto ondoso).

L’esca non deve toccare il fondo, ma restare a mezz’acqua, per incuriosire la nostra spigola: essa sarà attratta dai movimenti generati. Generalmente vengono adoperate esche vive quali sarde, sardine, cefalotti, ma c’è anche chi adopera gamberi e granchi durante la battuta di pesca.

2. Il Beach Ledgering è una tecnica derivante dal surfcasting, che si pratica generalmente con mare calmo o poco mosso. Le canne e l’attrezzatura per la pesca hanno potenza di lancio leggera, solitamente mai superiore ai 120 grammi e talvolta sono dotate di vette intercambiabili molto sensibili.

3. La pesca alle spigole a spinning è divertente e molto dinamica, la cui abilità sta nel recupero dell’esca.     Viene spesso praticata dalla spiaggia dopo le mareggiate, soprattutto in inverno tra novembre e dicembre, ma anche nelle foci e dalle scogliere, dove spesso le spigole trovano riparo nelle cavità. Spinning deriva dall’inglese “to spin”, cioè ruotare. Si tratta dunque del movimento dell’esca durante il recupero, generato dall’imitazione di un pesciolino in difficoltà che fluttua tra le onde durante una mareggiata.

L’esca può essere costituita in materiale plastico, metallico o in gomma, e la bravura del pescatore consiste nell’imprimere un movimento realistico all’artificiale, simulando un boccone per la spigola;

4. La pesca alla spigola alla bolognese è la pesca con il galleggiante fisso: richiede una canna dai 6 agli 8 metri ad azione rigida, un mulinello di taglia 2500/3000, alcuni galleggianti con porta-starlight per le battute notturne nelle grammature da 1 a 2 grammi, pallini di piombo, terminali sottili lunghi almeno un metro, e ami microscopici.              Una canna lunga permette di effettuare una buona trattenuta dell’esca in condizione di corrente laterale, mentre un mulinello di taglia 3000, possibilmente a bobina larga, garantisce lanci e recuperi efficaci aiutando il pescatore nella sua impresa. Il terminale, che va collegato con una girella, dev’essere lungo almeno 100 centimetri.

5. Discorso diverso, invece, per la pesca alla spigola all’inglese. La montatura all’inglese, infatti, prevede l’utilizzo di un galleggiante da lancio scorrevole.

Molto adoperata nella pesca a foce o in porto, la montatura all’inglese prevede l’utilizzo di galleggianti trasparenti a forma di penna, chiamati waggler. Si tratta di galleggianti piombati e con porta-starlight, che possono arrivare a pesare anche 8 grammi, e che risultano particolarmente precisi nei lanci. Vengono usati nelle battute di pesca notturne perché permettono di vedere meglio gli starlight nell’acqua, e sono molto adoperati quando si utilizza come esca il bigattino. Fondamentali per la montatura sono gli stopper in gomma e i pallini di piombo.

Quali sono le tecniche di pesca per la spigola maculata?

La spigola maculata è un parente stretto della classica spigola, e si tratta di un pesce che popola i mari dell’Italia del Sud. È facilmente distinguibile per estetica e dimensioni, poiché presenta delle macchie su tutto il corpo e raggiunge al massimo un chilo e mezzo di peso. Le tecniche per pescare la spigola maculata sono l’inglese e a fondo, con pasturatore e bigattini.

Quali sono le tecniche di pesca per il branzino d’acqua dolce?

Nei laghetti privati di pesca sportiva, si può pescare il branzino d’acqua dolce (o persico spigola). Si tratta di una tipologia molto simile al branzino di mare, tuttavia è un incrocio di due specie Nord Americane: il Morone saxatilis e il Morone chrysops, che prende il nome di palmetto.

Questo viene immesso nei laghi quando l’aumento di temperatura estiva non consente la sopravvivenza dei salmonidi. Il palmetto tendenzialmente vive e si sposta in gruppi, quindi se individuate il punto giusto potete catturare molti pesci. Quando staziona sull’alveo del lago, potete catturarlo pescando a fondo. Una pesca a spinning (con esche artificiali) risulta essere la tecnica ideale se si sposta negli strati d’acqua superiori. In alternativa si può pescare anche a galleggiante con camola o lombrico.

Sperando di avervi aiutati a fare chiarezza su come pescare branzino, terminiamo questo articolo ricordandovi di far appello al buon senso: il rispetto nei confronti delle specie marine e dell’ambiente va sempre mantenuto, così come il ciclo di crescita dei pesci. L’azienda Aqua è la prima società a svolgere integralmente il proprio ciclo di produzione in mare aperto, garantendo la massima qualità alimentare, ma anche ambientale e nel rispetto delle specie allevate.