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Cosa mangia il branzino?

cosa mangia il branzino

Noi italiani siamo conosciuti in tutto il mondo per la nostra buona cucina. Abbiamo la fortuna di vivere su un territorio che ci regala prelibatezze di ogni genere e anche il nostro mare è sempre stato così generoso con le risorse ittiche che ci offre.

Già dall’epoca dei Romani eravamo dei grandi consumatori di pesce e la gran quantità di ricette con prodotti ittici diffuse in tutte le regioni italiane ne sono un’ulteriore conferma.

E proprio il Mar Mediterraneo così come anche il Mar Nero e l’Oceano Atlantico accolgono un pesce molto apprezzato dai buongustai italiani e non solo: il branzino, anche detto spigola.

La carne tenera e il suo sapore particolare fanno sì che questo pesce sia uno dei più ricercati nei mercati ittici, nonostante il prezzo non sia adatto proprio per tutte le tasche, soprattutto se si punta su un branzino selvatico.

Un branzino di 2 kg pescato in acque italiane può arrivare a un costo di 35 euro al kg, mentre una spigola di allevamento può superare di poco i 10 euro al kg.

L’azienda ittica Aqua alleva branzini e orate in mare aperto per farli crescere in maniera sana e naturale per portarli in tutte le tavole italiane.

Ma quindi cosa mangia un branzino per diventare così buono?

Che tipo di branzino?

I veri intenditori sanno bene che il sapore di una spigola selvatica è differente da quello di una spigola di allevamento.

La prima si caratterizza per un gusto più forte e saporito, mentre la seconda ha un sapore tenue.

In realtà questa è una regola che vale un po’ per tutte le risorse ittiche dei nostri mercati e bisogna tenerla a mente soprattutto quando vogliamo preparare una cena a base di pesce e fare bella figura con i nostri ospiti.

Ovviamente la grandezza del pesce, l’ambiente in cui cresce e cosa mangia, influenzano molto il prodotto finale che decidiamo di consumare. E questi elementi valgono ancora di più per i pesci di allevamento.

Quando si acquista un prodotto da acquacoltura sarebbe meglio informarsi sull’ambiente nel quale il pesce è cresciuto. Per capirci, un branzino cresciuto in una vasca in terra avrà sicuramente un sapore differente da un branzino allevato in gabbie di rete. Così come la quantità dei pesci presenti nella stessa vasca andrà ad influire sulle caratteristiche organolettiche del prodotto che vogliamo.

Va da sé quindi, che un branzino di allevamento si differenzia in particolar modo da cosa mangia, rispetto a un branzino cresciuto in mare aperto.

La spigola selvaggia vive nelle zone costiere e difficilmente supera i 100 metri di profondità; avvicinandosi così tanto alla riva si adatta facilmente a fondali duri e sabbiosi.

Un’altra sua caratteristica è che è una specie eurialina, ovvero i cambi di salinità dell’acqua non le danno fastidio, tanto che è possibile trovare le spigole in zone salmastre come lagune e foci, ma anche nelle acque dolci dei fiumi.

Ma adesso è arrivato il momento di capire cosa mangia il branzino.

Lo spazzino del mare

Il branzino che vive in mare aperto è un vero predatore e caccia soprattutto nelle ore notturne. La sua alimentazione dipende molto dall’apparato boccale, che in questo caso è di grandi dimensioni.

La mandibola sporge in avanti verso la mascella e quando è aperta si allunga come un tubo creando un’apertura che raggiunge quasi gli occhi. Questa sua fisionomia rende più semplice e veloce la caccia. La mandibola ha una fila di dentelli aguzzi, ma non sono in grado di sminuzzare le prede ingerite.

Il branzino si è aggiudicato l’appellativo di spazzino del mare, perché grazie alle caratteristiche che abbiamo appena visto riesce a mangiare praticamente tutto quello che gli si pone davanti.

I pesci più giovani si accontentano di invertebrati di vario genere come:

  • crostacei
  • molluschi
  • anellidi
  • vermi

Grazie a questo tipo di alimentazione è facile individuarli dove l’acqua raggiunge pochi centimetri.

I branzini adulti optano per una dieta più sostanziosa a base di pesci grandi come anguille, cefali e latterini.

La costa dell’Adriatico del Nord e la laguna di Venezia in particolare, sono l’habitat ideale per questa specie, dove può nutrirsi dei granchi da sabbia.

Nel periodo invernale il branzino è più attivo, perché nei mesi tra gennaio e marzo deposita le uova, fatta eccezione per le zone più fredde. Nel nord dell’Adriatico dove le acque possono arrivare ad una temperatura di -8 C° ad esempio, le uova sono deposte in primavera.

La deposizione delle uova solitamente avviene in zone riparate come i moli e la golosità che questi pesci hanno per i bigattini, li rendono facili prede per la pesca alla bolognese.

La dieta del branzino

L’alimentazione della spigola di allevamento è controllata dall’uomo e quindi è differente. Come detto in precedenza, inoltre, il sapore del pesce che noi mangiamo dipende molto da cosa mangia durante la sua crescita.

Le risorse ittiche di allevamento di solito hanno una dieta composta da mangimi di farine a base di pesce.

Generalmente le farine di cui stiamo parlando sono fatte con pesci allevati o pescati appositamente per creare questo prodotto.

Negli ultimi tempi però, vista la continua crescita del consumo di pesce, per evitare di impattare negativamente sugli stock ittici, si cercano delle alternative più sostenibili.

Sono sempre più numerosi gli allevamenti ittici che scelgono di impiegare mangimi a base di soia e insetti, gli scarti di pesce che si ricavano dalla produzione di altri prodotti ittici, oppure dei piccoli pesci che non trovano un largo consumo tra le persone, come le acciughe e le aringhe.

Un’alimentazione così controllata perciò rende il branzino di allevamento più sostanzioso rispetto a quello selvaggio.

La quantità di acidi grassi saturi e di colesterolo è maggiore, così come quella delle proteine, del ferro e di certe vitamine.

Questo significa che se state seguendo una dieta particolare, dovreste ragionare se vale la pena spendere qualche euro in più per avere un prodotto meno grasso.

Caratteristiche del branzino

La taglia massima di una spigola adulta può raggiungere il metro di lunghezza per 12 chili. Il corpo lungo e poco compresso lateralmente è ricoperto da squame argentate sui fianchi, bianche sul ventre e più scure sul dorso con riflessi dorati.

Ha una pinna dorsale con raggi spinosi e un’altra con raggi molli e sono divise da uno spazio.

Sul cranio di forma triangolare gli occhi risultano essere non troppo grandi. Oltre alle due pinne dorsali, ha due pinne ventrali e due pettorali, una pinna anale e infine una pinna caudale.

Il nome branzino sembra derivare dal dialetto veneto e indicherebbe le branchie del pesce ben visibili. Nel sud Italia è meglio conosciuto con il nome spigola, dai raggi delle pinne dorsali che fanno ricordare la spiga; si aggiungono infine tutte le varianti dialettali come spinola in Campania e ragno per la Toscana.

Diversamente da come molti pensano quindi si tratta dello stesso esemplare.

Questo pesce così gustoso appartenente alla famiglia dei Moronidi è un prodotto così ricercato anche per le sue proprietà nutritive, che lo rendono un toccasana per chi vuole prevenire problemi cardiaci e per i neonati.

La sua carne bianca è ricca di omega 3 e potassio, è facilmente digeribile, è una buona alleata della memoria e aiuta a normalizzare i livelli di glucosio nel sangue.

Vi serve un altro buon motivo per convincervi che il branzino è un’ottima scelta? Questo pesce è davvero versatile e in cucina potete sbizzarrirvi come più vi piace e come per ogni pesce non si butta via niente!